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Una novità nelle attività estive del Montana.
Una tradizione quasi dimenticata, la ricompensa di un relax autentico.

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Vi proponiamo di vivere un’esperienza indimenticabile, una giornata “come una volta” sui prati del Monte Bondone.

I maestri sfalciatori ti insegneranno l’antica arte dello sfalcio dell’erba per imparare a creare il tuo covone: una fatica sostenibile, dolce e sfidante, che annulla i pensieri e si fa quasi meditativa. Il ritmo continuo della falce mette in moto tutti i muscoli del corpo, delle braccia e del bacino. Dopo un pranzo contadino (ma in stile Montana), la ricompensa è un autentico e benefico bagno d’erba fresca, che si può vivere solo all’aria aperta, sotto il cielo di montagna.

Il benessere, come una volta…

Lo sfalcio tradizionale ha un fascino antico che nel giro di poche generazioni è ingiustamente caduto nell’oblio. La nuova sensibilità al rispetto della montagna la sta però riscoprendo.

Dopo il taglio, l’erba del covone non ancora essiccata inizia a fermentare, generando calore e raggiungendo una temperatura fra i 50 e i 60 gradi centigradi: questo la rende una vera e propria stufa, sotto cui sdraiarsi per alleviare i dolori alle articolazioni e rilassare i muscoli. I nostri genitori e nonni ancora ricordano il profumo indimenticabile che si spandeva nelle case nei giorni della fienagione.

Non possiamo non riconoscere il legame che questo mestiere creava tra uomo e territorio. La biodiversità dell’alta montagna è nei prati prima ancora che nei boschi, e anticamente lo si sapeva bene: la cura del territorio passava infatti dalla pulizia degli alberi e dal loro mantenimento, per evitare che il bosco invadesse i pascoli. Oggi percepiamo l’incoerenza di un trattore che avanza in mezzo a un pascolo incontaminato, e rimaniamo infastiditi dallo sciamare dei decespugliatori a motore. Lo sfalcio manuale inoltre permette di curare anche i pendii scoscesi, estremamente comuni a queste quote e troppo ripidi per i mezzi meccanici. Un tempo erano terreno di erbe e fiori che nel giro di cinquant’anni sono stati inghiottiti dall’avanzare dei boschi.

L’erba tagliata a mano rimane integra e bella, e il terreno non viene calpestato dal peso dei mezzi: la vita di questo fragile ecosistema si integra perfettamente con l’attività umana, quando quest’ultima è finalizzata a coltivare una terra migliore, meno inquinata e più sana: quell’erba diventerà fieno, che diventerà cibo per gli animali, il cui latte – nelle sapienti mani dei nostri casari – si trasforma nuovamente in cibo per l’uomo e in eccellenza della filiera agricola.

Mettetevi alla prova

Il nostro obbiettivo è recuperare in parte questo sapere, e stuzzicare la sensibilità dei nostri Ospiti sulla bellezza e fragilità della montagna. Sfalciare per diletto è meno faticoso di un’escursione, ma restituisce lo stesso senso di autenticità. Non serve correre, ognuno ha il suo ritmo, non è una gara, ti permette di assaporare l’aroma pungente del prato tagliato, condividere una risata, asciugarsi il sudore. La ricompensa è un caldo, avvolgente bagno di erba fresca, l’antico (e unico!) rituale di benessere dei nostri nonni, possibile solo in queste condizioni.

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